In questi giorni è scoppiata una polemica sulla traduzione in olandese delle poesie di Amanda Gorman, la poetessa afroamericana che ha letto i suoi versi in occasione dell’insediamento del presidente statunitense Biden (The Hill We Climb)*.
L’editore olandese Meulenhoff ha acquistato i diritti per la traduzione e l’ha affidata alla scrittrice e poetessa Marieke Lucas Rijneveld, ventinovenne vincitrice dell’International Booker Prize nel 2020 con il suo romanzo d’esordio Il disagio della sera (traduzione di Stefano Musilli). Il caso è scoppiato quando l’attivista e giornalista olandese Janice Deul ha pubblicato un articolo sul quotidiano de Volkskrant accusando la Rijneveld di essere troppo bianca (e inesperta).
In seguito alle accuse, l’editore si è scusato per la scelta e la poetessa olandese ha rinunciato alla traduzione.
Molti traduttori hanno preso le difese della Rijneveld, sostenendo che un traduttore è un ponte tra culture ed è proprio nella sua natura avere la sensibilità giusta per trasmettere il sentire dell’autore in un’altra lingua e cultura. Non ha senso fare questioni sul colore della pelle, perché sarebbe come dire che soltanto un clone dell’autore è in grado di tradurlo. Lo stesso discorso potrebbe allora applicarsi al teatro o al cinema. Chi può interpretare un personaggio? Solo chi condivide la stessa esperienza di vita?
Quindi se, com’è vero, Amanda Gorman è una poetessa afroamericana, figlia di madre single, che ha avuto problemi di linguaggio nella sua infanzia, in base a quali criteri bisogna scegliere il suo traduttore? Se una traduttrice bianca non può tradurre una scrittrice nera, allora c’è da chiedersi anche se un uomo può tradurre una donna (e viceversa)?
Come ha commentato sul suo profilo Facebook, André Markowicz, celebre traduttore francese di Dostoevskij, Gogol e Čechov: “Nessuno ha il diritto di dirmi cosa posso tradurre o meno (tranne che per questioni di copyright, che sono ovviamente legittime). Tutti, d’altra parte, hanno il diritto di giudicare se sono stato capace di farlo”. [Leggi qui l’intervento completo in francese]
*In Italia i diritti sono stati acquistati dalla casa editrice Garzanti.
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